La vendemmia è finita, i lieviti hanno trasformato tutti gli zuccheri in alcol. Abbiamo anche svinato ma non affrettatevi a prendere il bicchiere. C’è ancora tanto da aspettare, prende ora avvio l’affinamento del vino
Solo con questo processo possiamo trasformare un anno di fatica in vigna in dei vini complessi nei sapori e nel buquet. A poche settimane dalla raccolta è possibile certamente intuire e avere un’idea della qualità e delle caratteristiche di un’annat. Però soltanto l’impegno e la ricerca nei successivi mesi ci permetterà di aggiungere alla fragranza e alle caratteristiche aromatiche del vitigno anche le note e i profumi secondari ma soprattutto terziari.
Come si fa? Affinamento del vino
Dopo la svinatura e prima dell’imbottigliamento, i vini sono sottoposti a trattamenti stabilizzatori e a un periodo di maturazione, che può durare da pochi mesi o più anni.
Avrete già capito che richiede tempo. Quanto dipende dal produttore ma è anche il dove che può fare la differenza. La maturazione del vino può avvenire in acciaio, in cemento, in vetroresina (ormai in disuso) o nelle famose botti di legno.
Il tempo e il contenitore, o la combinazione di diversi tipi di materiali che ciascun produttore decide di utilizzare permettono di ottenere vini nei quali si possono trovare pressochè intatte l’innata fragranza e l’aromaticità del vitigno, oppure, nell’esempio contrario, la complessità di un buquet che si è generato grazie al lungo riposo in legno.
Acciaio o legno?
Se il vino sosta per un breve periodo solo in acciaio, come avviene per la maggior parte dei vini bianchi, rosati e rossi da bere giovani, riesce a mantenere l’integrità dei caratteri originari del vitigno, la freschezza dei profumi e del gusto. In questi casi l’imottigliamento avviene nella primavera successiva all’anno della vendemmia. In caso di affinamento in legno l’affinamento è decisamente più lungo. Grazie alla mircoporosità del legno avvengono lentissimi scambi di ossigeno. Questi causano variazioni del colore, del profumo e del gusto del vino.
Le tonalità dei rossi virano dal viola e rubino verso il granato. Il buquet si arrichisce di sentori evoluti e si posso ritrovare spiccate sfumature di spezie, confetture, caffè, frutta secca, cuoio e tabacco.
Botte grande o barrique?
In questo quadro anche l’utilizzo della botte o della barrique è fondamentale. Non c’è una scelta migliore. Il compito del produttore in base alla propria filosia e del vino che vuole ottenere sceglierà la perfetta combinazione.
Anno dopo anno, vendemmia dopo vendemmia continiuamo a sperimentare metodi e tempi di affinamento diversi. Tutto questo è necessario per continuare ad esaltare in ogni vendemmia le caratteristiche dei nostri vini.